Giocare con la luce
Ogni luogo ha una sua luce che cambia a seconda delle stagioni e gli abitanti di quei luoghi sanno riconoscere il tempo del cambiamento e tenerne conto.
Io so che nel mio veneto è autunno, quando la luce si allunga e diventa un po’ più d’oro. In Piemonte è primavera quando sembra che le colline covino luce.
In Toscana si sa che la primavera è arrivata quando gli ulivi stanno li, con quelle foglie rigide e minute, come per tagliare la luce a frange. Tanti, tanti fili di luce che cadono a terra, a meno che non siano intercettati da tanti, tanti petali. Petali leggeri e sfumati, che sembrano giocare con quei fili di luce capaci di disegnare anche tante piccole ombre. Petali di tante sfumature di rosa che sanno creare un bel rapporto con il grigio-celeste degli ulivi. Se i fiori sotto agli ulivi fossero gialli l’effetto sarebbe molto diverso: più freddo. Fossero rossi ci sarebbe un gran contrasto tanto che il colore dei fiori verrebbe percepito prima, e gli ulivi avrebbero un ruolo secondario.
Il colore delle emozioni
I colori complementari si dice siano fra loro in un rapporto di armonia. Nella composizione di un giardino si scelgono quando si vuole dare un maggior senso di pace, armonia e quiete, come ci insegnano le tante bordure miste alla Gertrude Jekyll, la pittrice e giardiniera inglese che agli inizi del Novecento sviluppò il tema delle aiuole fiorite, mettendo in evidenza la sintonia tra forma e colore delle piante e gli effetti prospettici ottenuti con le loro sagome e dimensioni.
Viola, celeste
e verde, per esempio, compongono uno schema armonico. così come giallo, arancio e rosso. Questi ultimi vengono percepiti come se fossero a noi più vicini rispetto agli altri e sono quindi adatti per dare infasi a uno spazio ridotto. Ma potranno essere disposti più lontano quando si vorrà che, per splendere meglio, catturino la luce bassa e rosata del tramonto...
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All'ombra delle farfalle: v. pagina 52-55
fotografia principale: una pianta di glicine fa da cornice al rinnovo primaverile
fotografia 2: primo maggio a Lucca
fotografia 3: casa con giardino
fotografia 4: corridoio
di rose rampicanti su strutture di legno a mò di pergola
foto: Francesca Marzotto Caotorta
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Una tavolozza piena di fiori
Ci sono immagini registrate nel grembo della nostra vita talmente belle, forti e vitali che non vengono rimosse o sciupate nemmeno quando madre natura riesce ancora a destare meraviglia, questo sì, per tutte le trappole che riesce a disporre lungo il cammino della vita. Ebbene, proprio in questi giorni di primavera si rinnovano le immagini di campi in collina.
"I fiori con gli iris si chiamano Erigeron Karvinskianus, amano il sole e l’asciutto, richiedono pochissime cure. Sono molto invadenti e io conto su questa loro disponibilità perchè trovo in tutto il giardino piantine, assolutamente gratuite, da ripiantare dove ne ho bisogno."
Primavera - Prepararsi al risveglio
...In Sicilia è il momento di partire alla ricerca di tante orchidee, più o meno rare, che crescono sia in ambienti umidi, come quelli del parco dello Zingaro dove, insieme ad altre venticinque specie selvatiche, splende l'incantevole azzuro di Anacamptis laxiflora, sia in zone asciutte e calcaree, confutando così il pregiudizio che associa le orchidee a luoghi umidi e ombrosi.
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All'ombra delle farfalle: v. pagina 67-68
Noi e il luogo
In un paese come l'Italia, dai terreni in prevalenza calcarei, un campo di lupini gialli (Lupinus luteus) o blu (Lupinus angustifolius) ci dirà che lì c'è un terreno a reazione subacida nel quale, se il clima lo consente, cresceranno anche gli agrumi e le gardenie, oltre al bellissimo Cistus ladaniferus, dal fiore enorme e dalle cui foglie si ricava il labdano, una resina aromatica dal profumo che ricorda quello della mirra. In Marocco fiorisce proprio accanto al lupino giallo: l'uno in posizioni assolate e scoscese e l'altro un pò più all'ombra, un pò più vicino all'acqua. Faggete subacidofile, residuo dell'ultima glaciazione che ne aveva favorito la distribuzione, si trovano anche in zone costiere della nostra penisola o a quote più basse dei loro limiti altitudinali, là dove capita di vederle accompagnate da agrifogli e roveri.
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All'ombra delle farfalle: v. pagina 39
fotografia grande 1: alberi di ulivo in un angolo di prato verde, tappezzato di fioriture spontanee primaverili e circondato da cespugli di rose Chinensis Mutabilis, leggere come una farfalla, — la cui colorazione varia dal bocciolo rosso verso sfumature variabili di arancione e giallo man mano che il fiore sboccia —, che alternano con cespugli di rose dalla tonalità rosa antico
fotografia grande 2: fioritura spontanea di Serapias vomeracea, orchidea da terreni calcarei
fotografia 3: campagna toascana in primavere
fotografia 4: Giaggioli emergono da una nuvola Erigeron Karviskianus che ne attenua la rigidezza
fotografia 5: Lupinus luteus
fotografia 6: Cistus ladaniferus dal fiore enorme
foto: Francesca Marzotto Caotorta
©2011 RIPRODUZIONE RISERVATA.
All'ombra delle farfalle
"Il giardino e le sue storie"
di Francesca Marzotto Caotorta
Con uno stile narrativo sempre piavevole e brillante l'autrice ci conduce lungo un percorso che attraversa le quattro stagioni, suggerendo espedienti e piccoli trucchi talvolta persino azzardi, consigliando specie vegetali e insospettabili accostamenti di forme e colori, raccontando esperienze, aneddoti e curiosità. Nella speranza, ambiziosa ma non impossibile, che alla fine di queste pagine persino i più negati tra gli aspiranti "giardinieri" possano avere un bel giardino, quale che sia il colore del loro pollice.
229 pagini - Edizioni Mondadori 2011 (Strade blu)
ISBN 978-88-04-61114-1